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Cocktail con Rum: i più famosi e le ricette da provare

Ci sono cocktail che si amano al primo sorso e altri che si imparano ad apprezzare solo con il tempo: per me, i cocktail con il rum appartenevano alla seconda categoria.

All’inizio li guardavo con sospetto: troppo dolci o troppo “forti”, non proprio ideali per il mio modo di bere da ragazzo, più orientato al bevo tanto che al bevo bene.

Poi la mia passione per il rum è esplosa…e, paradossalmente, ho continuato a evitarli. Se un cocktail bar aveva buoni rum, li volevo bere lisci, senza lime, senza ghiaccio: solo il distillato, nudo e crudo.

Con gli anni qualcosa è cambiato.

Un po’ perché ho iniziato a riscoprire la miscelazione fatta bene, un po’ perché mi sono orientato sempre più alla qualità che alla quantità e un po’ perché non sapevo più come rispondere agli amici che mi chiedevano “Mi consigli un cocktail con il rum?

Così ho cominciato a provarli e ad apprezzarli.

Ed eccoci qui, con una superclassifica dei cocktail al rum più famosi e bevuti al mondo.

Cocktail con il rum su una botte vista mare

Quando e Come Nascono i Cocktail (e quelli con il Rum)?

La mixology è l’arte di miscelare bevande per creare equilibrio tra gusto e aromi: per quanto possa sembrare una tradizione sempre esistita, le sue origini sono più recenti di quanto si pensi.

Il termine cocktail compare per la prima volta nel 1798 su un giornale inglese. Ma è solo nel 1806 che troviamo la prima definizione ufficiale di cocktail, pubblicata su “The Balance and Columbian Repository“: una bevanda stimolante composta da spirits, zucchero, acqua e bitter.

Da Dove Deriva il Nome Cocktail?

Secondo lo storico David Wondrich, autore del libro “Imbibe!”, il termine cocktail deriverebbe da un curioso rituale equestre. Nei mercati del XVIII secolo si usava somministrare ai cavalli una bevanda a base di zenzero per stimolarli e farli sembrare più energici prima della vendita. L’effetto era quello di far rizzare la coda: cock its tail up.

Il Rum e la Miscelazione

Quando il rum entra nella storia della miscelazione, il mondo del bere è ancora ben lontano dal concetto moderno di cocktail.

Siamo nel XVII secolo, nei Caraibi e nelle colonie britanniche, dove il rum è già una realtà quotidiana. I marinai della Royal Navy lo ricevono come razione giornaliera, ma è troppo forte per essere bevuto in purezza.

Nasce il grog: una miscela di rum, acqua e succo di lime, inventata nel 1740 dall’ammiraglio Edward Vernon. All’epoca era un buon metodo per prevenire lo scorbuto ma anche il primo piccolo passo verso l’idea di rum miscelato.

Quasi nello stesso periodo, a Cuba, prende forma una preparazione simile, ma dal carattere più rustico e identitario: la Canchánchara.
Composta da aguardiente (il precursore del rum), miele, succo di lime e un po’ d’acqua, nasce come bevanda dei mambises, i ribelli dell’indipendenza cubana.

Parallelamente, nelle isole britanniche e francesi del Mar dei Caraibi si diffonde un’altra preparazione: il punch. Il nome deriva probabilmente dal termine hindi pañc, che significa cinque, come gli ingredienti fondamentali: alcol, zucchero, succo di lime, acqua e spezie.

Il rum punch può essere considerato il progenitore di tutti i cocktail al rum, ma è attraverso il grog e la canchánchara che il concetto di equilibrio tra dolce, acido e forte inizia a farsi conoscere.

Nascono i Cocktail al Rum

Le prime ricette di cocktail a base di rum e di punch compaiono nel 1862 in “How to Mix Drinks” di Jerry Thomas, capostipite dei libri sul mondo della miscelazione.

Alla fine del XIX secolo il rum era prodotto principalmente in Giamaica ma comincia ad affacciarsi sulla scena un’altra nazione destinata a consacrare il rum nella mixology: Cuba. I rum bianchi cubani (più leggeri e puliti rispetto a quelli jamaicani) e l’era del proibizionismo, creano un volano perfetto per il diffondersi della mixology cubana.

Tra fine ‘800 e i primi del ‘900 nascono il Daiquiri, il Cuba Libre e il Mojito.

A metà Novecento si diffonde la cultura Tiki di influenza polinesiana grazie al ristorante di Donn Beach, The Beachcomber (Hollywood) e al Trader Vic’s (San Francisco) di Victor Bergeron. Nascono Mai Tai e Zombie.

Sul finire del novecento, dopo un periodo di stanca, la cultura del rum e della sua miscelazione ritrova nuova linfa, riportando in auge le ricette originali affiancandole a una nuova generazione di cocktail al rum.

IBA: Cos’è, Cosa Fa e le Tre Liste Ufficiali

Quando si parla di cocktail “ufficiali”, il riferimento è uno solo: l’International Bartenders Association (IBA).

L’IBA nasce nel 1951 a Torquay da 7 membri fondatori (Danimarca, Francia, Italia, Paesi bassi, Svezia, Svizzera e Regno Unito), in Inghilterra, l’IBA è l’organizzazione internazionale che riunisce le principali associazioni di bartender del mondo.

Oggi l’International Bartenders Association conta 67 membri e 8 Paesi osservatori.

Il suo obiettivo è semplice ma fondamentale: definire standard globali per la miscelazione, tutelando la cultura del bar e preservando le ricette originali dei grandi classici. Nel tempo, l’IBA ha raccolto e codificato le ricette che hanno segnato la storia del bere miscelato, dividendole in tre categorie principali, aggiornate periodicamente in base alle tendenze e all’evoluzione della mixology moderna.

IBA – Unforgettables

Sono i grandi classici senza tempo, i cocktail che hanno gettato le basi della miscelazione. Risalenti tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, rappresentano la forma più pura e bilanciata del cocktail tradizionale.

Per l’IBA sono i drink che ogni bartender dovrebbe saper realizzare a occhi chiusi.

IBA – Contemporary Classics

Questi drink sono i “nuovi classici”, nati tra gli anni ’50 e ’90 e diventati popolari in tutto il mondo. Riflettono l’epoca del turismo internazionale e dei bar d’hotel. Sono cocktail più immediati, spesso legati alla cultura pop.

Grazie a loro la miscelazione con il rum è diventata famosa anche fuori dai Caraibi.

IBA – New Era

Questa categoria raccoglie i cocktail contemporanei, nati dal 2000 in poi o reinterpretati in chiave moderna. Si tratta di creazioni più tecniche, spesso caratterizzate da ingredienti artigianali, tecniche innovative e una maggiore attenzione all’equilibrio aromatico.

Rappresentano la nuova generazione del bere consapevole: creatività, qualità e ricerca.

I 10 Cocktail con Rum Più Famosi Presenti nelle Liste IBA:

Storia, Leggende e Ricette

Siamo arrivati al punto focale di questo articolo, quello per il quale avete cliccato il link che vi è apparso sul motore di ricerca.

Premetto che non si tratta di una classifica dal più buono al meno buono, ma un excursus tra i 10 cocktail al rum più iconici riconosciuti dall’IBA (2025). I quantitativi segnalati nelle ricette sono per un cocktail e sono presi dal portale IBA: quel che ho imparato nel corso degli anni è che in base al tipo e alla gradazione del distillato utilizzato (in questo caso tipo di rum), potrebbe essere necessario modificare le proporzioni per raggiungere il giusto equilibrio aromatico. In generale, un rum con gradazione più alta scioglie il ghiaccio più velocemente.

1. Daiquiri: Storia e Ricetta

Cocktail Daiquiri

Il Daiquiri è sicuramente tra i più conosciuti drink con il rum, fa parte della famiglia sour ed è inserito nella categoria IBA Unforgettables. Nasce sul finire del 1800 in un piccolo villaggio minerario vicino a Santiago de Cuba, da cui prende il nome. La leggenda attribuisce la creazione all’ingegnere Jennings Cox che nel preparare un cocktail di benvenuto per i suoi ospiti si accorse di avere a disposizione solo rum bianco, lime e zucchero. Cox miscelò gli ingredienti in uno shaker con ghiaccio e servì il risultato che fu molto apprezzato.

Ricetta IBA Daiquiri

  • 60 ml di rum bianco light (cubano)
  • 20 ml succo di lime fresco
  • 10 ml sciroppo di zucchero

Mettere tutti gli ingredienti in uno shaker, aggiungere ghiaccio e agitare (shakerare). Filtrare con un colino in una coppetta cocktail ghiacciata.

Varianti del Daiquiri

Il Daiquiri è un cocktail che ho bevuto di più negli ultimi anni ma non nella versione classica, diciamo più nelle sue varianti. Quali? Conoscendomi dovreste averlo già intuito: cambio il tipo di rum. Anche se per molti non si può più chiamare daiquiri, io preferisco questa versione “modificata”.

Suggerimenti di degustazione?

Provatelo con un rhum agricole bianco o con un rum di melassa invecchiato con un buon contenuto di esteri (rigorosamente rum che non contengono zuccheri o additivi aggiunti). Potete anche valutare di “tagliare” il classico Daiquiri con uno di questi rum, giusto per dargli una marcia in più. Se qualcuno vi dirà che non si può chiamare Daiquiri, annuite…non importa il nome ma il gusto. Il consiglio, in caso di rum ad alta aromaticità, è quello di diminuire leggermente la quantità di rum (45/50ml) portando gli altri due ingredienti a 25ml e 15ml, come mi ha spiegato il buon Angelo Canessa durante la Daiquiri Competition in casa Velier.

Esiste anche la versione Frozen (Daiquiri Frozen) che non amo particolarmente.

Due ulteriori varianti del Daiquiri sono quella di Ernest Hemingway, che contribuì non poco alla notorietà di questo drink e quella di Donn Beach.

2. Hemingway Special (Hemingway Daiquiri): Storia e Ricetta

Cocktail Hemingway Special

L’Hemingway Daiquiri è stato creato all’El Floridita dell’Avana negli anni ’30 dal bartender Constante Ribalaigua. Categoria: Contemporary Classics.

Nasce come variante del Daiquiri per Hemingway, che voleva un drink senza zucchero ma pieno di carattere.
Ebbe una grande diffusione, anche grazie alla notorietà dello scrittore statunitense. Oggi è riconosciuto come un classico contemporaneo.

Ricetta IBA Hemingway Special

  • 60 ml di rum bianco light (cubano)
  • 40 ml di succo di pompelmo
  • 15 ml di maraschino
  • 15 ml di succo di lime fresco

Mettere tutti gli ingredienti in uno shaker, aggiungere ghiaccio e agitare (shakerare). Filtrare con un colino in una doppia coppetta da cocktail ghiacciata.

3. Don’s Special Daiquiri: Storia e Ricetta

Cocktail Don's Special Daiquiri

Il Don’s Special Daiquiri è una reinterpretazione di Donn Beach (The Beachcomber) del classico Daiquiri. Appartiene alla categoria IBA New Era (da pochi anni).

L’idea era quella di reinterpretare un cocktail che era già iconico negli anni ’30 e ’40. Il risultato è un drink classico con una forte spinta tropicale grazie all’aggiunta di frutta fresca e una miscela di rum chiari e invecchiati.

Il Don’s Special Daiquiri divenne presto un simbolo della filosofia di Don ed era servito in bicchieri ghiacciati, con guarnizioni di frutta, e accompagnato da decorazioni esotiche: il primo passo verso la teatralità che avrebbe reso il Don The Beachcomber un’icona del mondo Tiki.

Ricetta IBA Don’s Special Daiquiri

  • 30 ml di rum giamaicano invecchiato
  • 15 ml di rum light cubano
  • 15 ml di sciroppo al frutto della passione
  • 15 ml di succo di lime fresco
  • 15 ml di sciroppo di miele

Aggiungere gli ingredienti in un frullatore e frullare per qualche secondo con ghiaccio tritato. Versare in un highball e aggiungere ghiaccio tritato. Si può guarnire con 1/2 frutto della passione.

Varianti del Don’s Special Daiquiri

Una variante che preferisco è quella di usare uno shaker invece del frullatore. Al posto del ghiaccio tritato usare ghiaccio a cubetti e shakerare. Filtrare con un colino in una doppia coppetta cocktail ghiacciata. Seppur ci si allontana leggermente dalla versione originale di Donn Beach, per chi non ama, come me, il ghiaccio tritato nel bicchiere, è un’ottima alternativa.

4. Mojito: Storia e Ricetta

Cocktail Mojito

Prima di convertirmi al Daiquiri, è stato sicuramente il Mojito il cocktail a base rum che ho bevuto di più, soprattutto in estate con vista mare. Il Mojito fa parte della lista IBA Contemporary Classics.

In questo caso la leggenda ci dice che questo cocktail ha un antenato che risale al XVI secolo, quando il corsaro Sir Francis Drake, durante l’assedio de L’Avana creò una bevanda a scopo medicinale e ricostituente: aguardiente (predecessore del rum), zucchero di canna, lime e hierba buena (varietà locale di menta). Anche questa bevanda, come il grog, aveva lo scopo di prevenire lo scorbuto. Il nome? El Draque o Draquecito.

Nel corso dei secoli il drink si trasforma fino a diventare quello che noi conosciamo: il Mojito. L’origine del nome è incerta: c’è chi lo fa derivare da “mojo”(salsa cubana a base di agrumi o, a seconda dell’interpretazione, nel senso di incantesimo per il suo gusto magico) e chi dallo spagnolo “mojadito” (che significa umido,bagnato). Quel che è certo è che anche qui c’è lo zampino di Hemingway che consacra questa bevanda come icona cubana. Celebre la sua frase esposta nella Bodeguita del Medio a L’Avana (locale che presumibilmente ha dato i natali a questo drink sul finire degli anni ’30): “My mojito in La Bodeguita, my daiquiri in El Floridita“.

Ricetta IBA Mojito

  • 45 ml di rum bianco light (cubano)
  • 20 ml di succo di lime fresco
  • 2 cucchiaini di zucchero di canna bianco
  • 6 foglie di menta
  • acqua gassata

Mescolare i rametti di menta con lo zucchero e il succo di lime. Aggiungere un goccio di acqua gassata e riempire il bicchiere di ghiaccio. Versare il rum e completare con acqua gassata. Mescolare delicatamente prima di servire. A piacere, guarnire con rametti di menta e una fetta di lime.

5. Mai Tai: Storia e Ricetta

Cocktail Mai Tai

Mai Tai, l’emblema della cultura Tiki americana. Questo cocktail rientra nella lista IBA Contemporary Classics.

Questo drink nasce (o meglio, la leggenda vuole che nasca) nel 1944 nel ristorante Trader Vic’s di Oakland (San Francisco) ad opera di Victor Bergeron. Il drink fu inventato per stupire due amici tahitiani, uno dei quali, dopo averlo assaggiato, esclamò: “Mai Tai roa ae!” che tradotto sta per “fuori dal mondo“. Qualche anno dopo, in seguito alla grande diffusione, il rivale di Vic, Donn Beach, ne rivendicò l’invenzione.

Il cocktail combina l’esotismo della Polinesia (che in realtà era una fantasia hollywoodiana) con la potenza e l’aromaticità dei rum giamaicani. Negli anni ’50, con la diffusione dei tiki bar negli USA, il Mai Tai diventa un’icona del dopoguerra americano.

Ricetta IBA Mai Tai

  • 30 ml di rum giamaicano invecchiato
  • 30 ml di Rhum Martinica invecchiato (Trader Vic usava un rum della Martinica da melassa, non di puro succo)
  • 30 ml di succo di lime fresco
  • 15 ml di orange curaçao
  • 15 ml di sciroppo di orzata
  • 7,5 ml di sciroppo di zucchero

Aggiungere tutti gli ingredienti in uno shaker con ghiaccio. Agitare e versare in un bicchiere doppio rocks o in un bicchiere highball o in un tiki mug. Si può guarnire con spicchio di arancia, ananas o scorza di lime e foglie di menta.

6. Zombie: Storia e Ricetta

Cocktail Zombie

Insieme al Mai Tai è il massimo esponente della cultura Tiki. Categoria: IBA Contemporary Classics.

Il Cocktail Zombie è stato creato nel 1934 dal solito Donn Beach, al The Beachcomber di Hollywood. Il suo intento era quella di creare un drink in grado di “resuscitare i morti”. Considerando gli ingredienti, direi che l’obiettivo è stato raggiunto.

Era servito con il limite di due per persona, vista la potenza alcolica: un mix segreto di tre rum, succhi tropicali, falernum, granatina e spezie.
Il successo fu travolgente: negli anni ’40 e ’50 divenne il simbolo della cultura Tiki, ma è solo negli anni 2000, dopo anni di ricerche e studi, che viene codificata la ricetta ufficiale da parte dello studioso e ricercatore Jeff Berry.

Conti alla mano, è probabilmente il cocktail più alcolico della lista. La preparazione non è banale.

Ricetta IBA Zombie

  • 45 ml di rum invecchiato giamaicano
  • 45 ml di rum gold portoricano
  • 30 ml di rum Demerara (Guyana)
  • 20 ml di succo di lime fresco
  • 15 ml di Donn’s mix (2 parti di pompelmo giallo fresco e 1 parte di sciroppo di cannella)
  • 1 cucchiaio di sciroppo di granatina
  • 1 goccia di bitter Angostura
  • 6 gocce di Pernod

Aggiungere tutti gli ingredienti in un frullatore con 170 grammi di ghiaccio tritato. Frullare a impulsi per qualche secondo e servire in un bicchiere tumbler alto o in un tiki mug. Si può guarnire con foglie di menta.

7. Piña Colada: Storia e Ricetta

Cocktail ñ Colada

La Piña Colada è stata il simbolo del turismo tropicale anni ’50. Fa parte della lista IBA Contemporary Classics.

Anche in questo caso ci sono varie leggende sulla nascita di questo cocktail, la versione più riconosciuta è quella che posiziona la creazione di questo drink a Porto Rico nel 1954. Siamo al Caribe Hilton Hotel di San Juan, il bartender è Ramón “Monchito” Marrero. L’idea che c’è dietro è semplice: condensare in un bicchiere il sapore dei Caraibi.

Nel 1978 la Piña Colada è stata dichiarata il cocktail nazionale di Porto Rico.

Probabilmente il più bevibile ed “entry level” di questa lista di cocktail al rum.

Ricetta IBA Piña Colada

  • 50 ml di rum bianco
  • 50 ml di succo di ananas fresco o 4 fette di ananas
  • 30 ml di crema di cocco

Aggiungere gli ingredienti in un frullatore con ghiaccio. Frullare bene e versare in un bicchiere highball o tiki mug. Si può guarnire con fetta di ananas e una ciliegia da cocktail.

Varianti Piña Colada

Molte versioni aggiungono panna o sciroppi. Dipende molto da quanto vi piacciono i drink “dolci”.

8. Cuba Libre: Storia e Ricetta

Cocktail Cuba Libre

Cocktail dal nome altisonante e sempre presente nella top ten dei più bevuti al mondo. Il Cuba Libre rientra nella lista IBA Contemporary Classics.

Nasce a L’Avana, Cuba, intorno al 1900, poco dopo la guerra ispano-americana e l’indipendenza cubana. Si racconta che i soldati celebrassero la ritrovata libertà mescolando rum cubano con la Coca-Cola, brindando con il grido di battaglia “Por Cuba Libre“. Il nome riprende il grido di battaglia, diventando simbolo di festa. Come molte delle creazioni di cui abbiamo parlato, è negli anni ’50 che questo cocktail trova la sua massima diffusione.

Ricetta IBA Cuba Libre

  • 50 ml di rum bianco light (cubano)
  • 120 ml di cola
  • 10 ml di succo di lime fresco

Versare tutti gli ingredienti in un bicchiere highball riempito di ghiaccio, mescolare brevemente prima di servirlo. Si può guarnire con uno spicchio di lime.

Varianti del Cuba Libre

Non è una variante, per molti è proprio un altro cocktail: Rum e cola. Sembra banale, ma l’eliminazione del succo di lime modifica completamente l’equilibrio del cocktail originale.

9. Planter’s Punch: Storia e Ricetta

Cocktail Planter's Punch

Il Planter’s Punch è il primo rum cocktail ad entrare nella storia scritta, non a caso è inserito nella categoria IBA Unforgettables.

La sua ricetta compare nel 1878 su Fun Magazine di Londra, ma le origini sono giamaicane, legate alle piantagioni di zucchero di canna. Un modo pratico di utilizzare i rum locali, mescolandoli con agrumi e zucchero per addolcirne il gusto. Il motto tradizionale “One of sour, two of sweet, three of strong, four of weak” racchiude l’essenza della miscelazione caraibica: Una parte di acidità, 2 parti di dolce, 3 parti di forte (il rum) e 4 parti di debole (acqua e succhi).

Ricetta IBA Planter’s Punch

  • 45 ml di rum invecchiato giamaicano
  • 15 ml di succo di lime
  • 30 ml di succo di canna da zucchero
  • 60 ml di succhi freschi o acqua

Versare tutti gli ingredienti in un bicchiere tumbler con ghiaccio. Mescolare per pochi secondi prima di servire.

Varianti del Planter’s Punch

Esiste una versione più ricca, combinazione della formula giamaicana e dell’arricchimento Tiki, presente nella lista IBA nei primi anni 2000 e ancora molto diffusa nei cocktail bar perchè più appariscente e ricca di sapori. In questo caso gli ingredienti si dividono così: 45 ml di rum invecchiato giamaicano; 35 ml di succo d’arancia; 35 ml di succo d’ananas; 20 ml di succo di limone; 10 ml di sciroppo di granatina; 10 ml di sciroppo di zucchero; 3 gocce di Angostura Bitters.

10. Old Cuban: Storia e Ricetta

Cocktail Old Cuban

Old Cuban è il più giovane della lista IBA e appartiene alla categoria IBA New Era.

Creato nel 2001 dalla bartender Audrey Saunders del Pegu Club di New York. Alcuni lo definiscono un raffinato incontro tra Mojito e French 75 (un cocktail acido e bilanciato completato con champagne).
Unisce la freschezza della menta al fascino delle bollicine. Un omaggio alla Cuba degli anni ’30 ma con un’eleganza moderna e femminile.

Non ho mai avuto modo di provarlo, ma la ricetta mi incuriosisce…provvederò. 🙂

Ricetta IBA Old Cuban

  • 45 ml di rum invecchiato cubano
  • 22,5 ml di succo di lime fresco
  • 30 ml di sciroppo di zucchero
  • 2 gocce di Angostura Bitters
  • 6/8 foglie di menta
  • 60 ml di Champagne Brut o Prosecco

Versare tutti gli ingredienti nello shaker, ad esclusione dello Champagne, shakerare con ghiaccio e filtrare con colino in una coppa da cocktail ghiacciata. Aggiungere Champagne o Prosecco. Si può guarnire con rametti di menta.

Altri Cocktail al Rum

Come potete immaginare la lista non è per nulla esaustiva ma vi offre una panoramica sulla versatilità di un distillato come il rum in miscelazione. Giusto per offrirvi qualche altro spunto, ecco qui altri cocktail che potreste trovare all’interno delle offerte dei cocktail bar.

  1. Rum Punch: Discendente del Punch, è una rivisitazione in chiave moderna e vede l’aggiunta di spezie, spesso cannella, e succhi. Si può servire sia caldo che freddo in base alla stagione.
  2. Painkiller: Nato negli anni ’70 per merito di Pusser’s, è un cocktail a base di rum navy (preferibilmente il Pusser’s Navy Rum), succo d’ananas, succo d’arancia e crema di cocco. Un fratello alla lontana della Piña Colada.
  3. Rum Sour: Molto simile per ingredienti e preparazione al Daiquiri, con l’aggiunta opzionale dell’albume d’uovo per creare una consistenza più morbida. Di solito servito con ghiaccio ma si può optare anche per la versione senza ghiaccio. Per i “puristi”, un Daiquiri con rum non light o invecchiato è un Rum Sour.
  4. Jungle Bird: Cocktail Tiki che prevede la miscelazione di rum giamaicano con Campari bitter, succo d’ananas, succo di lime e sciroppo di zucchero. Categoria IBA New Era.
  5. Rum Old Fashioned: Una rivisitazione del classico Old Fashioned in cui il whisky viene sostituito da rum invecchiato.
  6. Dark ‘n’ Stormy: Il nome riprende l’aspetto del cocktail, scuro nella parte superiore e più chiaro sul fondo. Rum bermuda (ufficialmente il Goslings rum) e ginger beer da servire in highball con ghiaccio. Categoria IBA New Era.
  7. Ti’ Punch: Non è un cocktail ma un vero e proprio stile di vita. Ve ne ho già parlato in altre occasioni e a lui dedicherò un articolo. Ad oggi lo considero una delle migliori alternative al rum in purezza.
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