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Caroni

Storia della Distilleria e del Rum Caroni

C’è chi la chiama leggenda, chi la definisce culto, ma per chi ama il rum, Caroni è molto di più.

Fondata nel cuore di Trinidad nel 1918, la distilleria Caroni ha attraversato quasi un secolo di trasformazioni, guerre, abbandoni e resurrezioni, fino a diventare una delle etichette più ambite dai collezionisti e appassionati di tutto il mondo. La distilleria nasce nella fertile pianura del fiume Caroni, a pochi passi da uno zuccherificio che garantiva un approvvigionamento diretto di melassa.

Nel 1936 la gestione passa alla britannica Tate & Lyle, e inizia a consolidarsi quello che diventerà il carattere distintivo dei Caroni: rum fortemente aromatici, pesanti, sporchi…Non è un caso che la Royal Navy li abbia inclusi per anni nelle proprie miscele da distribuzione ai marinai.

La tecnica produttiva si evolve negli anni: si parte da un pot still in ghisa, si passa a colonne Coffey in legno e nel 1955 arriva una seconda colonna. Per mantenere l’intensità aromatica anche con la distillazione continua, si distilla a bassa gradazione, ottenendo distillati ricchissimi di congeneri.

Nel 1975, con la crisi dello zucchero che travolge i Caraibi, Caroni torna sotto il controllo del governo di Trinidad. Vengono installate nuove colonne continue (una quadrupla e una doppia) e anche un piccolo pot still in rame. L’azienda entra in una spirale di perdite economiche, e nel 2001, complice anche la fine delle coltivazioni di canna da zucchero, il governo tenta una fusione con Angostura, l’ultima distilleria rimasta sull’isola. Il tentativo fallisce. Caroni chiude definitivamente tra il 2002 e il 2003.

Luca Gargano e il Mito Caroni

Nel 2004, durante uno dei suoi viaggi caraibici, Luca Gargano, patron di Velier, si imbatte nella distilleria abbandonata. Un luogo polveroso, silenzioso, ma ancora vivo: nei magazzini, oltre mille barili di rum Caroni, distillati tra gli anni ’80 e il 2000, riposano sotto il caldo tropicale. Luca li assaggia, li seleziona, e decide di fare qualcosa che nessuno aveva mai fatto: imbottigliarli senza spostarli, lasciandoli maturare esattamente dove sono nati, a parte un breve periodo in Guyana. Qui la leggenda prende forma.

Nasce la serie di imbottigliamenti Caroni a firma Velier: blend e single cask. Bottiglie iconiche racchiuse in vetro scuro opaco, lo stesso già usato per i Demerara, e accompagnate da storie, fotografie e suggestioni che creano quella che è stata ribattezzata “Caronimania”.

Oggi il nome Caroni evoca fascino, nostalgia, desiderio. Non si tratta più solo di rum: è un’icona popolare, una bottiglia da collezione, un frammento di un mondo che non tornerà.

Le Principali Collezioni Caroni

Sono diverse le uscite Caroni, ma quelle più quotate sono sicuramente quelle a marchio Velier / La Maison & Velier. Ecco alcune delle serie più richieste nel mercato e preda dei collezionisti:

Prime Release (2004-2010 circa)

Caroni 2000 Millennium Magnum

Trilogy

Single Cask

Employees

Tasting Gang e The Last

Paradise

Release e Caratteristiche dei Caroni

La “Caronimania” ha contagiato il pubblico globale, tra release celebrative e un mercato secondario che ha portato i prezzi alle stelle. Oltre a Velier sono diverse le società indipendenti che propongono imbottigliamenti di questa distilleria. Qualcuno si domanda quando finiranno le botti…credo che siam vicini. I Rum Caroni rientrano nella Classificazione di Gargano di Traditional Rum e lo stile è spesso classificato come HTR “Heavy Trinidad Rum” a sottolineare il profilo “sporco” ed intenso ricco di note di catrame, idrocarburi, solvente e gomma bruciata. Scopri tutti i dettagli all’interno delle singole recensioni.

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