Degustazione Cachaça Yaguara: 13 Aprile 2023
La Degustazione Cachaça Yaguara si è svolta presso il Daiquiri Cocktails Bar di Cormano in compagnia di Jimmy Bertazzoli, di Cachaça Yaguara e di tanti altri appassionati. Jimmy, oltre ad essere un grande conoscitore di Rum ed uno dei massimi esperti di Cachaça, è proprietario di Aguardiente MDR, Cocktail Bar di Marina di Ravenna. Vi consiglio vivamente di visitarlo, io l’ho fatto e ci tornerò.
Il tasting è iniziato con un’introduzione di Jimmy che ha ripercorso la nascita e la diffusione di questo distillato Brasiliano. Sono migliaia i produttori in Brasile, molti probabilmente ancora sconosciuti. Questo distillato fa parte della cultura della nazione e la sua diffusione e l’artigianalità dei metodi produttivi possono essere paragonate a quelle del Mezcal in Messico. La raccolta della canna da zucchero avviene a mano, la fermentazione è breve per preservare gli aromi originali e la distillazione è in pot still di rame da 700 litri.
La prima degustazione si è concentrata su Yaguara Organic.
Gradazione ridotta a 41,5%. Una miscela di cachaça non invecchiata con una piccola percentuale di cachaça invecchiata per renderla più “amabile”. I produttori sono contro ogni aggiunta di zuccheri e additivi, ed è per questo che si è arrivati alla decisione di aggiungere del prodotto invecchiato per rendere il distillato più morbido al palato. Il risultato è una colorazione non perfettamente cristallina, con alcuni riflessi “paglierini” (quasi impercettibili). L’attenzione alla sostenibilità è ben rimarcata in etichetta, dove spicca il marchio “Produto Organico Brasil”.
La caratteristica che più mi ha colpito è l’aromaticità nasale di questo prodotto. Se la gioca con prodotti ben più conosciuti e blasonati.
La seconda degustazione ha visto l’ingresso di Yaguara Still Strength.
Durante la mia visita all’Aguardiente avevo avuto modo di assaggiarlo in anteprima, quindi già sapevo cosa aspettarmi: un gran distillato.
Still Strength è un’edizione limitata che riflette la massima purezza di questo marchio.
Grado pieno di uscita dopo l’unica distillazione in Pot Still: 48%. Questa percentuale di alcool dovrebbe già far capire molto agli esperti di Rum considerando che non è comune vedere uscite dall’alambicco a queste gradazioni. Di solito siamo più abituati a percentuali ben oltre il 60%. Contrariamente a quanto si possa pensare il risultato non si percepisce tanto nel naso, che risulta stranamente “meno” aromatico dell’Organic, quanto nel palato. Un’esplosione di aromi con un’ottima persistenza. Colore cristallino e non poteva essere altrimenti.
Il tasting si è chiuso con due cocktail. Una rivisitazione del Milano Torino e l’immancabile Caipirinha che io ho preferito.
La Cachaça è un Rum?
L’ho già detto in precedenti occasioni, ma lo ripeto per fugare ogni dubbio. Cachaça è paragonabile in tutto e per tutto a un rum o forse, a un rhum (se ci si concentra principalmente sulla materia prima) con un proprio disciplinare. Dello stesso parere è stato Jimmy, quindi lo ribadisco anche se probabilmente sia i Brasiliani che i Francesi potrebbero non essere dello stesso parere. In queste situazioni la miglior cosa è lasciare il giudizio a voi che leggete. Per facilitarvi vi lascio qui di seguito alcune info sulla produzione della Cachaça:
- Raccolta e produzione devono avvenire in Brasile
- Fermentazione di Puro succo di Canna da Zucchero. Durata compresa tra le 36 e le 72 ore
- Distillazione in alambicchi continui o discontinui
- Gradazione alcolica tra il 38% ed il 48%
- Zuccheri aggiunti: massimo 6 grammi/litro (in caso di superamento di questa soglia è obbligatorio inserire in etichetta il termine “adoçada”).
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