Hija Ilegìtima è un progetto di Pellegrini SPA, azienda italiana che sorge a pochi chilometri da Bergamo.
La storia di Pellegrini SPA
Pellegrini è una azienda legata al mondo del vino. Fin dall’ottocento, il fondatore Pietro Pellegrini, vendeva vino nella sua osteria ai piedi del Castello di Cisano. Nel 1904 viene costituita la società che oggi conosciamo. All’inizio disponeva di cantine per lo stoccaggio dei vini sfusi, successivamente iniziò la distribuzione all’ingrosso in Lombardia. Sempre nello stesso periodo nasce il marchio “PPS – Pietro Pellegrini Cisano”, l’attuale logo aziendale.
Negli anni 50, il figlio di Pietro, aprì una filiale nella provincia di Taranto ed iniziò ad occuparsi anche della vinificazione.
Nel 1963 viene acquisita un’azienda agricola a Montelupo Fiorentino dove sorgerà una nuova cantina: nasce la Fattoria di Petrognano.
Attualmente l’azienda è gestita dai pronipoti del fondatore.
Il focus è rimasto sui vini ma nel corso degli anni è stata sviluppata una grande rete di distribuzione che ha permesso l’acquisizione di contratti di distribuzione di diversi marchi fuori dal mondo vino: amari, rum, whisky, gin, tequila.
Alla “normale” attività di distributore si affiancano diversi progetti, come Pellegrini Private Stock, e produzioni interne come PPS – Erouva, PPS – Origini e PPS – Hija Ilegìtima.
PPS – Hija Ilegìtima: Acquavite di vinaccia
Ho trovato questa acquavite in un ristorante e la scritta Foursquare mi ha subito incuriosito.
Il progetto Hija Ilegìtima ha lo scopo di valorizzare i distillati tipici italiani e nel corso degli anni ha visto la nascita di diverse varianti. La bottiglia che ho provato prende vita da un’acquavite di vinaccia con distillazione discontinua a bagnomaria e caldaietta a corrente di vapore. Dopo circa 24 mesi di invecchiamento, si procede ad un affinamento di circa 6 mesi in barili di Rum della selezione PPS – Origini (precedentemente PPS – Pellegrini Private Stock). In questo caso parliamo di botti ex Foursquare. L’imbottigliamento avviene in bottiglie stile “vecchia farmacia” a tiratura limitata. Quella in foto è la 212.
Bevuta piacevole, l’invecchiamento in botti ex-rum è chiaramente percepibile (soprattutto ad un palato allenato). L’alto grado non compromette il gusto, anzi, lo esalta.
Bella idea, in un mondo in cui siamo abituati a vedere affinamenti e invecchiamenti in botti “ex – qualunque cosa” è assolutamente da applauso introdurre le botti “ex-rum”. Progetto approvato!
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