Al Whisky Live Paris 2025 è stata presentata la terza e ultima serie della collezione Rum Magnum Serie di Velier LM&V. Ho avuto modo di assaggiarla e mi sembra utile ripercorrere in questa sede tutta la storia di questi imbottigliamenti. Per chi fosse interessato, il distributore è La Maison & Velier, partnership tra Velier e La Maison du Whisky.
Come Nasce La Serie Magnum LM&V?
Magnum Series LM&V nasce dall’incontro tra le migliori distillerie di rum e la fotografia d’autore. Artefice di tutto, sempre Luca Gargano di Velier SPA, che nel 2021 inizia una collaborazione con la prestigiosa agenzia fotografica Magnum Photos fondata nel 1947, esattamente lo stesso anno in cui è nata Velier. L’intera collezione è formata da 12 imbottigliamenti con l’ultima uscita nel 2025.
L’obiettivo della Serie Magnum è quello di offrire una selezione di rum di altissima qualità e al contempo valorizzare l’arte della fotografia. Luca ha quindi raggruppato due delle sue più grandi passioni:
- Il rum: nella sua forma qualitativa più alta, tanto da paragonarlo ai migliori single malt whisky
- La fotografia: pallino di Luca da tempi non sospetti. La raccolta “Africa. Where life is still legal” e i precedenti imbottigliamenti rum con in etichetta foto, anche scattate da lui, ne sono una chiara testimonianza
Il progetto Magnum Series LM&V si fonda su 6 punti cardine:
- Valorizzazione dell’artigianalità: come Magnum Photos seleziona con cura i migliori talenti, Velier seleziona con massima attenzione le migliori distillerie, con un’attenzione particolare all’esperienza e al know-how degli artigiani coinvolti nel processo creativo
- Approccio artistico: la creatività e la passione sono elementi fondamentali sia nella fotografia che nella distillazione, e la serie Magnum vuole celebrare questo aspetto comune
- Ricerca dell’eccellenza: la selezione dei rum per la serie Magnum è frutto di un lungo lavoro di ricerca e di esplorazione, proprio come l’agenzia fotografica seleziona attentamente i suoi artisti
- Rum invecchiati in tropical aging: ogni bottiglia contiene un rum invecchiato in clima tropicale
- Etichette d’autore: ogni bottiglia della serie Magnum presenta un’etichetta con una fotografia di un famoso fotografo Magnum. La prima edizione ha visto le immagini di Elliott Erwitt, mentre la seconda edizione omaggia il lavoro di Alex Webb
- Formato Magnum: le bottiglie sono disponibili anche nel formato magnum da 1,5 l
Scopriamo insieme tutti gli imbottigliamenti.
Magnum Series Elliott Erwitt
La prima edizione della Serie Magnum, nata nel 2021, ha visto protagonista Elliott Erwitt, maestro indiscusso della fotografia, scomparso nel 2023. Membro dell’agenzia dal 1953 e presidente per tre anni, è famoso per le sue foto eleganti e in bianco e nero, caratterizzate da un’ironia sottile e una profonda sensibilità umana.
I Rum della Prima Serie Magnum
Anche la prima edizione della Serie Magnum ha visto l’uscita di quattro differenti imbottigliamenti. Ve ne parlo qui di seguito. Nel complesso ho preferito la prima serie rispetto alla seconda, anche se siamo sempre al cospetto di ottimi rum.
Foursquare Magnum 16 y.o.
Rum delle Barbados, blend di pot e column still distillato nel 2005 e invecchiato per 16 anni in una combinazione di botti ex-bourbon ed ex-sherry. Tra le edizioni con più lungo invecchiamento tropicale della distilleria Foursquare. Imbottigliato a 61% abv.
La fotografia di Elliot Erwitt è stata scattata nel 1970 e ritrae il Peace Memorial Park di Hiroshima.
A mio gusto tra i migliori delle 3 serie Magnum. Il lungo invecchiamento non ha “rovinato” il liquido, tutto resta in un perfetto equilibrio come da tradizione Foursquare. Da Richard Seale non potevo aspettarmi qualcosa di diverso.
Mount Gay Magnum 14 y.o.
Altro rum delle Barbados, fa parte delle scorte acquistate da Luca Gargano da Frank Ward dopo la vendita della distilleria Mount Gay a Remy Cointreau. In questo caso Mount Gay ha dato il suo ok ad inserire il proprio nome in etichetta. Tripla distillazione 100% pot still del 2007 con un invecchiamento tropicale di 14 anni in botti di rovere americano ex-bourbon. Imbottigliato al 60% abv.
La fotografia di Elliot Erwitt è del 1999 e ha come soggetto la località balneare californiana di Pacific Palisades.
Amo gli imbottigliamenti dello stock di Frank Ward. Un’ottima bevuta, ma preferisco il Last Ward 2007 16 y.o. rilasciato da poco da Velier: mi ha davvero affascinato.
Saint James Magnum 15 y.o.
Rum della Martinica, puro succo di canna distillato in colonna creola. Blend dei vintage 2004 e 2006. Imbottigliato a 45% abv, gli anni di invecchiamento riportati in etichetta si riferiscono al rum più giovane. Distilleria Saint James.
La fotografia di Elliot Erwitt è stata scattata a Roma e ritrae la scena di matrimonio di un amico del fotografo.
Valgono più o meno i discorsi fatti per il Saint James 12 y.o. ma in questo caso son rimasto più soddisfatto dalla bevuta rispetto all’imbottigliamento rilasciato nella seconda serie. Vince il premio “miglior colore” di tutte le uscite Magnum. 🙂
Hampden Magnum HLCF 5 y.o.
Arriviamo alla distilleria Hampden, tra le più antiche della Giamaica. Distillato nel 2016, pot still 100% e invecchiato per 5 anni in botti ex-bourbon. Mark HLCF con livello di esteri tra 400 e 600 g/hlpa. Imbottigliato a 60% abv.
La fotografia di Elliot Erwitt ritrae New York nel 1954, in particolare Coney Island.
Un giovincello rispetto agli altri rum della serie ma si fa valere come ogni Hampden che si rispetti.
Magnum Series Alex Webb

“Sono andato per la prima volta nei Caraibi nel 1975. Il primo paese che ho visitato è stato Haiti, e questo è sempre stato per me il paese più importante dei Caraibi. Quel primo viaggio ad Haiti mi trasformò, sia come fotografo sia come essere umano”
Le sue fotografie sono ricche di colori e dettagli che catturano l’anima di luoghi intrisi di storia. La grande complessità delle scene, che trovano però un equilibrio nella composizione fotografica, è paragonabile alla complessità di un distillato di qualità che trova il suo equilibrio organolettico una volta versato nel bicchiere.
I Rum della Seconda Serie Magnum
I quattro rum creati da Luca Gargano per la seconda edizione della Magnum Series La Maison & Velier sono il frutto di un’attenta selezione e miscelazione di distillati in small batch. Ognuno di essi risulta essere un’opera d’arte a sé stante, con un profilo aromatico unico e una storia da raccontare.
Saint James Magnum 12 y.o.
La degustazione è partita da lui. Rhum agricole della Martinica (Saint James), prodotto a partire da un blend dei vintage 2003 e 2010. Distillazione di puro succo di canna in colonna creola e invecchiamento in botti ex-bourbon. Imbottigliato presso la distilleria a 45% abv. Gli anni di invecchiamento riportati in etichetta indicano il rum più giovane.
La fotografia di Alex Webb, scattata a Saint Lucia nel 1988, è frutto della sua esperienza con il poeta Derek Walcott, premio Nobel per la letteratura.
Il più ‘delicato’ e a più bassa gradazione dei quattro. Non mi ha particolarmente colpito, ma devo riconoscere che potrei avere un bias cognitivo nei confronti degli invecchiati di puro succo. Per esperienza, ad oggi prediligo i bianchi di puro succo, mentre tra gli invecchiati tendo a preferire quelli a base di melassa. Detto ciò, per alcuni dei partecipanti alla presentazione è risultato essere il migliore. Io ho preferito la versione della prima serie delle Magnum.
Beenleigh Magnum 8 y.o.
Rum australiano, proveniente dalla più antica distilleria del paese, fondata nel 1884 (Beenleigh). La melassa proviene da canna da zucchero schiacciata dall’ultimo mulino privato d’Australia, il Rocky Point Sugar Mill. Prima distillazione in column still e secondo passaggio in pot still in rame (2015). Invecchiamento in botti ex-bourbon, è imbottigliato a 60% abv.
La foto in etichetta è stata scattata ad Haiti nel 1979. Foto a colori dopo 4 anni di di bianco e nero:
“Mi sono lentamente reso conto che dovevo passare al colore per fotografare questi mondi”
Tra i rum che mi han più stupito della seconda serie. Secondo Luca, Beenleigh è nella top ten delle distillerie ad oggi attive sul mercato.
Clarendon Magnum 10 y.o.
Rum giamaicano, distillato secondo le specifiche del mark MBS (Monymusk Bulk Services) in tripla colonna nel 2013. Esteri compresi tra 10 e 60 g/hlpa. Per stessa ammissione di Luca, si tratta a tutti gli effetti di un Monymusk che non ha però dato l’ok a rilasciare il proprio nome in etichetta, da qui la denominazione Clarendon.
La fotografia di Alex Webb è stata scattata a Trinidad nel 2005 durante un reportage su “Le Bagnards”, i detenuti francesi esiliati dalla madrepatria (Guyana francese). Durante gli anni ’60 Trinidad era sotto il dominio britannico e divenne una sorta di santuario per “Les Bagnards”.
Piacevole sorpresa. Il mark MBS è tra i più bassi per contenuto di esteri e non rientra di solito tra le mie preferenze. Preferisco i mark Clarendon distillati in pot still e più “pesanti”. Questa volta mi ricredo, è un bel prodotto “gustoso”. Anche il buon Camnasio è dello stesso avviso.
Hampden Magnum LROK 13 y.o.
Altro rum della seconda Serie Magnum, siamo ancora in Giamaica. Probabilmente quello che si portava dietro le più alte aspettative. Distillato nel 2010, è tra i più vecchi imbottigliamenti in clima tropicale della distilleria. Mark LROK con livello di esteri tra 200 e 400 g/hlpa.
La fotografia di Alex Webb è stata scattata in Giamaica nel 1976. Immortala un momento durante un concerto reggae organizzato dal Primo Ministro Michael Manley con l’intento di calmare le crescenti tensioni politiche tra i partiti rivali. Due giorni prima dell’evento Bob Marley era stato vittima di un attentato.
Non posso assolutamente dire che non mi sia piaciuto, anzi. Il problema in questo caso erano le aspettative, probabilmente mi aspettavo di bere il miglior Hampden mai assaggiato, ma non è stato così. A parte questo è un buon Hampden con tutte le sue aromaticità ed i suoi sentori funky. All’interno dell’Italian Rum Gang c’è chi lo adora. Non è nella top list dei miei Hampden preferiti, ma è sicuramente un’ottima bevuta. La preferisco a quella della prima serie.
Magnum Series Cristina de Middel
La terza edizione della Serie Magnum, nata nel 2025, ha visto protagonista Cristina de Middel, fotografa spagnola che ha iniziato la sua carriera come fotoreporter, oggi a capo di Magnum Photos. L’artista è stata invitata da La Maison & Velier a trascorrere una settimana all’interno della distilleria Hampden.
“Volevo fotografare Hampden non come un sito industriale, ma come un organismo vivente”
Quattro gli scatti selezionati per impreziosire la serie conclusiva di questa collezione, tutta targata Hampden.
I Rum della Terza Serie Magnum
Ecco la terza e ultima serie della collezione Magnum. A differenza delle due precedenti, questo ultimo capitolo è interamente dedicato alla distilleria Hampden Estate. Un ottimo modo di degustare invecchiamenti (tutti in botti di rovere) di diverse annate e con diversi marks. Se volete approfondire cosa sono i marks ed il livello di esteri presenti in ognuno, vi consiglio la lettura dell’articolo Fermentazione e Distillazione: Il Segreto dei Marks nei Rum Giamaicani.
Detto questo, ecco in anteprima gli imbottigliamenti della terza serie Magnum: avrò modo di riassaggiarli e ve ne parlerò in modo più approfondito nelle prossime settimane. Ad oggi il mio preferito è l’HGML 7 anni.
Hampden Magnum DOK 4 y.o.
Distillato nel 2021, mark DOK, esteri, tra i 1500 e i 1600 g/hlpa. Gradazione 60% abv.
In etichetta la foto dal titolo “Risto”: termine che in gergo giamaicano viene usato per definire una persona che si ritiene superiore agli altri.
Hampden Magnum HGML 7 y.o.
Mark HGML, esteri tra i 1000 e i 1100 g/hlpa, distillato nel 2018. Gradazione 60% abv.
La foto in etichetta è intitolata ” Junjo”: in slang giamaicano ci si riferisce alla muffa e ai funghi che crescono sulle superfici. In questo caso non è difficile immaginare a cosa si sia ispirata per questo nome.
Hampden Magnum <>H 8 y.o.
Distillazione del 2017, mark <>H, esteri tra i 900 e i 1000 g/hlpa. Gradazione 60% abv.
Il titolo della foto è “Gyalis”: questo termine viene usato in Giamaica per riferirsi a persone disinvolte e affascinanti.
Hampden Magnum LROK 9 y.o.
Mark LROK, esteri tra 200 e 400 g/hlpa, distillato nel 2016.
In etichetta una delle foto più belle, dal titolo “Raatid”: in gergo giamaicano indica sorpresa, come quella che può aver avuto la fotografa al momento dello scatto.
Durante il Whisky Live 2025 sono state presentati degli imbottigliamenti “fuori serie” anche se pur sempre collegati a quest’ultima uscita. In gergo cinematografico potremmo definirli degli spin-off. Si tratta di tirature ultra limitate andate in asta, come l’Hampden Magnum R<>H 2 y.o. (1 di 4) venduto su Fine Spirits Auction al prezzo di 550€. Per chi non lo conoscesse, il mark R<>H (esteri tra 800 e 900 g/hlpa), ha fatto la sua apparizione di recente con l’uscita di Triple Entente.
Conclusioni sui Rum Magnum Series LM&V
Negli ultimi tre anni ho avuto modo di provare questi rum in varie occasioni. La prima serie durante la masterclass al Whisky Live Paris 2022 e durante un evento al Daiquiri Cocktail Bar di Cormano. La seconda serie all’evento di presentazione ufficiale al Remedy Milano (novembre 2024) e in anteprima durante il Velier Live e al Whisky Live Paris 2024. La terza, in anteprima, al Whisky Live Paris 2025.
Nel corso del tempo e dopo diversi assaggi mi è toccato rivedere le mie impressioni, soprattutto sulla prima serie. Gran bel progetto che unisce l’artigianalità della produzione dei distillati di canna da zucchero con la maestria e l’arte dei fotografi più riconosciuti a livello mondiale. Tutti i prodotti sono di fascia alta, come anche le distillerie che hanno partecipato al progetto. A causa della tiratura limitata i prezzi degli imbottigliamenti hanno subito un andamento altalenante: dopo un primo aumento innaturale a causa del mercato secondario, si sta tornando su valori più normali, seppur elevati (alcune centinaia di euro). Se non volete investire troppo per acquistarli il consiglio è di provarli durante eventi e festival. Regalo perfetto da fare ad un appassionato di rum (se siete ricchi).
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