Hampden Great House 2021 segue le edizioni del 2019 e del 2020 ed è prodotto da Hampden Estate. La distribuzione è di La Maison & Velier.
Perchè questo Rum Ha il Nome di Great House?
Hampden Great House è un’edizione limitata con uscita annuale che rende omaggio alla dimora storica della distilleria e che ormai fa parte della storia e del patrimonio di questa tenuta. La miscela che costituisce questo rum presenta marks e annate diverse ad ogni uscita. L’obiettivo è quello di far risaltare ogni anno un aspetto diverso del variegato profilo aromatico di Hampden Estate.
La Great House di Hampden Estate fu costruita nel 1779 da Mr. Sterling e fino all’inizio del XX secolo fu utilizzata per immagazzinare i barili di rum prima della loro spedizione, oltre che a fungere da negozio fino ai primi del 1900. Oggi è una stupenda costruzione coloniale che campeggia sull’etichetta di questo imbottigliamento e che è utilizzata come dimora per brevi periodi dalla famiglia Hussey. Per i più curiosi, all’interno della recensione di Hampden Pagos 2023, trovate una breve storia della distilleria Hampden.
Recensione Hampden Great House 2021
Quali sono i marks utilizzati per Hampden Great House 2021? Per prima cosa, se non avete ben chiaro quali siano i marks di Hampden, vi consiglio di dare un occhio a questo articolo. La terza edizione di questo distillato è una miscela dei marks <> H 2017 e LFCH 2011. Le proporzioni non sono chiare, per qualcuno si tratta di un 50 e 50 ma non è poi così importante. La cosa da avere ben chiara in mente è che si tratta di un mark (<> H) ad alto volume di esteri e di un mark ( LFCH) a basso volume di esteri. Il risultato finale è un rum con un valore di esteri che si presume sia tra i 300 ed i 400 g/hlpa. Rum di melassa, soggetto a lunga fermentazione con aggiunta di dunder, muck e aceto di succo di canna (in particolare nella componente <> H). Distillazione in pot still e invecchiamento, ovviamente, tropicale.
Colore oro ambrato. Naso forte anche se più “delicato” rispetto ai classici Hampden, si sente l’ananas e il cacao. Al palato ritorna una certa esoticità accompagnata da cacao, spezie e da una leggera tostatura. Finale: medio lungo che lascia spazio alla canna e alla melassa.
Gran bella bottiglia, di quelle che lasciano il segno. Le mie aspettative erano molto alte e dopo un primo assaggio ero rimasto un pò deluso (se di delusione si può parlare). Tutto è cambiato durante le degustazioni successive. Questo rum va assaporato e riassaporato. Non posso che richiamare il testo riportato sul portale di Velier: “Si degusta liscio, in una bella pausa di relax. Gli abbinamenti con cibo, sigari e dessert potrebbero essere infiniti, ma non necessari“.
Perdonate la foto, per qualche strano riflesso il rum sembra molto più scuro di quello che in realtà è.