Recensione Caroni 1994 High Proof 17 Y.O.

Degustazione Rum Caroni 1994 High Proof 17 Y.O.

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52 %
N.D.
No
24/h
600.00

Descrizione

Caroni 1994 High Proof 17 anni. Ho voluto brindare con lui durante il mio 42° compleanno. Avevo un sample da parte da tempo e l’occasione mi è sembrata perfetta. Un Traditional Rum imbottigliato e importato da Velier, che per tanti appassionati non ha bisogno di presentazioni.

Storia della Canna Da Zucchero a Trinidad

Prima che diventasse sinonimo di “Caroni”, Trinidad è stata un crocevia di popoli, colonizzazioni e fermenti agricoli. Scoperta da Cristoforo Colombo nel 1498, abitata inizialmente da arawak e caribi, l’isola fu controllata per secoli dagli spagnoli. Nel 1797 fu conquistata dagli inglesi, durante il governo di José María Chacón.
Da quel momento, Trinidad divenne ufficialmente colonia britannica, restando sotto il controllo della Corona fino al 1962.

La storia del rum a Trinidad non può prescindere dalla canna da zucchero.
Coltivata fin dal periodo coloniale, divenne la principale risorsa agricola dell’isola, specialmente dopo il passaggio sotto il controllo britannico nel 1797. Nei decenni successivi, grazie a un’economia fondata sulle piantagioni, la produzione di zucchero e rum conobbe un rapido sviluppo: alla metà dell’Ottocento si contavano oltre 60 distillerie attive e nel 1854 Trinidad esportava più di un milione di litri di rum all’anno, destinati soprattutto al mercato britannico. Dopo l’abolizione della schiavitù, le piantagioni continuarono a funzionare grazie all’arrivo di lavoratori dall’India e dalla Cina.

Il settore zuccheriero rimase centrale fino al secondo dopoguerra. Da quel momento l’industria della canna da zucchero iniziò un lento declino. Nel XX secolo, la coltivazione della canna da zucchero iniziò un lento declino, lasciando spazio ad altre colture come il cacao e le palme da cocco, a causa della diminuzione della domanda mondiale di zucchero e della crescente concorrenza internazionale. A questo si può aggiungere la progressiva riconversione economica dell’isola verso l’industria pesante, dopo la scoperta del petrolio a fine ‘800.

Nel secondo dopoguerra, sopravvissero solo tre distillerie: Caroni, Angostura e Fernandes. Nel 1973, Fernandes fu inglobata da Angostura.

La coltivazione su larga scala della canna da zucchero cessò nel 2001 e con la chiusura della distilleria Caroni finì un’epoca.

Oggi la produzione di rum continua solo grazie ad Angostura, che utilizza melassa importata.

Caroni 1994 High Proof 17 Y.O. Review

Questa bottiglia è una pietra miliare nella storia moderna del rum. Chiunque abbia anche solo una minima conoscenza del mondo dei distillati di canna da zucchero avrà sentito parlare di Caroni e sicuramente avrà incrociato almeno una volta questa etichetta: lo sguardo di un lavoratore con camicia bianca e cappello di paglia. La fotografia è firmata da Fredi Marcarini, in viaggio nel 2004 insieme a Luca Gargano di Velier al momento della scoperta dello stock Caroni.

Il Caroni 1994 High Proof è un rum di melassa distillato nel 1994 in colonna continua a Trinidad. Lo stile è classificato come HTR “Heavy Trinidad Rum”, una sigla tecnica che identifica il profilo più intenso e “sporco” prodotto dalla distilleria. HTR è oggi sinonimo dello stile Caroni: rum intensi, densi, ricchi di note di catrame, solvente e gomma bruciata.

Il liquido è invecchiato a Trinidad fino al 2008 (14 anni) per poi essere spostato alla Demerara Distillers Limited in Guyana in cui clima più vicino a quello equatoriale che a quello tropicale. Imbottigliato nel 2011 presso la Benriach Distillery “Newbridge” in Scozia.

Secondo quanto riportato nella scheda ufficiale Velier, delle 7.142 bottiglie previste in etichetta, ne furono effettivamente realizzate 6.434, provenienti da 23 diverse botti di rovere. La gradazione è stata ridotta a 52% abv. Per chi vuole di più, esiste una versione full proof a 62,3% abv, in questo caso da una selezione di 7 botti.

Caratteristiche Caroni 1994 17 anni

Questo rum si presenta con un colore ambra scuro con riflessi ramati intensi. Al naso è inequivocabilmente un Caroni con tutte le sue note peculiari: catrame, gomma bruciata, vernice, legno e una buona presenza di frutta tropicale matura e note speziate. Al primo sorso il palato viene avvolto da tutte le aromaticità riscontrate alla prima snasata. L’alcool si fa sentire anche se non in modo fastidioso. Il legno è meglio integrato rispetto ad altre edizioni con un più lungo invecchiamento. Il finale è di media persistenza con una leggera liquirizia e una nota amaricante finale.

L’ho preferito al Caroni 23 Y.O. Guyana Stock, ha più equilibrio e più “dolcezza” pur mantenendo le caratteristiche dei classici Heavy Trinidad Rum. Diciamo che se vuoi provare il tuo primo Caroni, potresti partire da lui. Ho apprezzato particolarmente il naso, più ricco e affascinante rispetto al palato, dove probabilmente si avverte la diluizione a 52% abv. Sarei curioso di provare il full proof. Un rum non per tutti e assolutamente non un daily dram, sia per le aromaticità spinte che per il prezzo. Oggi si può trovare a circa 600€ in asta, ma nel periodo d’oro ha sorpassato ampiamente i 1.000€. Una nota per comprendere l’impatto della ‘caronimania’: nel 2011, questa bottiglia era venduta a 60/70€.

Informazioni aggiuntive

Brand

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Gradazione

Esteri

N.D.

Livello

Nazione

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Suddivisione Esteri

Suddivisione Gradazione

Tipologia

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Zuccheri/Additivi

No

Valutazione

Persistenza nel Bicchiere

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