El Dorado 12 Years Old, dopo El Dorado 21, parliamo di lui. Derivato da melassa di canna da zucchero coltivata sulle rive del Demerara e invecchiato 12 anni in vecchi barili di Bourbon. Distillato in alambicchi Enmore e Diamond (su alcune recensioni ho letto della presenza di una piccola parte di Port Mourant). Invecchiamento in botti di rovere ex-bourbon. L’etichetta ritrae un’illustrazione marittima che sottolinea la particolare forma della bottiglia che richiama i vecchi contenitori utilizzati durante gli spostamenti sul fiume Demerara.
Alla vista spicca il suo colore ambrato, al naso sentori di frutta, miele e vaniglia. Il gusto, pur se meno complesso del 21, è molto equilibrato con frutta e zucchero di canna che si fanno sentire dietro un ben persistente aroma di caramello. Il finale, meno lungo rispetto al fratello maggiore, è comunque degno di nota, soprattutto per i neofiti.
El Dorado è uno di quei marchi a cui sono molto affezionato: la mia scoperta del Rum è iniziata proprio con questo 12 anni. Non è un caso che sia sempre presente in casa. Un post pranzo meditativo come quello di oggi non poteva che essere accompagnato da lui. #rhummer lo consiglia, soprattutto a chi vuole iniziare a bere rum in purezza! Ottimo rapporto qualità/prezzo. Peccato per “le aggiunte” non segnalate in etichetta. Si è ormai certi della presenza di caramello nelle botti utilizzate per l’invecchiamento.
Aggiornamento
Abbiamo provato anche El Dorado 15, andate pure a leggerla per un facile confronto e per un piccolo excursus storico su Demerara Distillers, la società che produce il marchio El Dorado.
El Dorado 12 Review New Release
Zucchero si, zucchero no. Se siete abituati a leggere il mio blog sapete benissimo che sono contro l’aggiunta di zucchero e/o caramello all’interno dei distillati in generale, soprattutto se non dichiarati. Sapete anche che il mio primo grande amore è stato il rum El Dorado 12 che risulta (risultava) avere una buona presenza di zucchero…oltre i limiti del Nuovo Regolamento Europeo sui Distillati. Fatte queste premesse, non potevo che voler assaggiare la nuova ricetta di El Dorado 12, in commercio dal 2020.
Son diverse le fonti che citano interviste dei responsabili di produzione che dichiarano che nei primi anni 2000 El Dorado ha iniziato gradualmente a ridurre la quantità di caramello nelle botti di invecchiamento e mi vien da pensare che il nuovo regolamento europeo ha dato un ulteriore freno a questa pratica, soprattutto per quanto riguarda l’aggiunta di zucchero. Se nella vecchia versione gli hydrometer test rivelavano una presenza di zucchero di quasi 40 g/l, nella nuova versione El Dorado 12 risulta avere circa 6 g/l. Un bel passo avanti secondo il mio punto di vista. Questa riduzione nell’utilizzo di caramello e di zucchero è valida anche per El Dorado 15 ed El Dorado 21 (attualmente le recensioni che trovate sul blog riguardano ancora le versioni “zuccherate”).
Torniamo al nuovo El Dorado 12. Una miscela di rum proveniente da alambicchi Enmore e Diamond, invecchiati in botti ex-bourbon. Non si conoscono le proporzioni. La certezza di essere di fronte ad una bottiglia con la nuova ricetta ve la può dare solo l’anno di commercializzazione (2020). A livello di etichetta le modifiche sono minime, la cosa più evidente è la scomparsa del rosso sulla scritta Rum.
Al naso risulta simile (per i miei ricordi) al precedente imbottigliamento, quello che cambia è il palato. Molto meno caramello (seppur presente), meno dolcezza e più spazio a spezie, legno e frutti tropicali. Si nota una certa presenza di colla?, vernice?, un qualcosa che non ricordo nella precedente release.
Non è il mio primo amore, è qualcosa di diverso, ma il risultato è comunque positivo. Promosso. Confermo che si tratta di un rum perfetto per i primi approcci al mondo dei distillati di canna da zucchero e ottimo se pensate di regalarlo.